POST DISASTER è un collettivo interdisciplinare la cui pratica interseca azioni spaziali, performative ed editoriali. La nostra ricerca utilizza la metafora del disastro inteso come una lente territoriale per la comprensione di dinamiche e tensioni globali.
Dal 2018 portiamo avanti POST DISASTER ROOFTOPS, una pratica spaziale, critica e curatoriale di lungo termine ambientata sui tetti di Taranto, città manifesto della crisi - urbana ed ecologica - contemporanea, la cui condizione è un punto di partenza per esplorare una serie di questioni urgenti all’interno di un dibattito transdisciplinare e intersezionale.
PDR interpreta i tetti come spazi urbani non convenzionali - sospesi tra pubblico e privato - liberi dalle principali forme egemoniche di controllo. Dai tetti della Città Vecchia di Taranto è possibile avere una ricognizione immediata degli effetti del disastro (ambientale, economico, politico…) e, allo stesso tempo, immaginare collettivamente futuri alternativi attraverso continui slittamenti dello sguardo tra il reale e il possibile.
PDR si sviluppa come una serie di occupazioni temporanee di spazi urbani che trasformiamo in palcoscenici performativi. Sui tetti invitiamo artiste, practitioner, ricercatori a mettersi in dialogo con la città per contribuire a un'investigazione collettiva attraverso la propria pratica. Ogni indagine affronta un tema urbano contemporaneo, informato dalla condizione della città.
PDR è una performance collettiva, situata nel reale, che necessità di reclamare lo spazio pubblico. È caratterizzata da questo movimento edificativo che, un attimo prima di istituirsi, si dismette senza mai diventare spazio monumentale.
PDR è stato generato da una tensione di decentralizzazione: spostare la produzione del discorso critico dai contesti culturalmente privilegiati a quelli marginali e svantaggiati, dove le urgenze non si possono solo discutere ma anche, e soprattutto, sentire.
Il disastro è, letteralmente, il “dis-allineamento dagli astri”, una condizione infausta, contraria alle rotte più favorevoli.
È possibile interpretare il disastro come una condizione di partenza verso una deriva felice?
Il disastro è in corso o è già avvenuto?
English text HERE
POST DISASTER:
Gabriele Leo
Gabriella Mastrangelo
Grazia Mappa
Peppe Frisino
HANNO COLLABORATO:
Beatrice Pelagatti
Isabella Leo
Margherita Kay Budillon
Monica Mammone
CONTRIBUTI:
Alessandro Coppola
Antonio Ottomanelli
Azzurra Muzzonigro
Canti Magnetici (Donato Epiro, Gaspare Sammartano)
Cesare Pietroiusti
Chiara Giubilaro
Clessidra Teatro
deltastudio
Derek MF Di Fabio + m
Elena Campa
Ethel Baraona Pohl
fabulism office
Francesca Calvelli
Gianfranco Mele
Gianni D'Urso
Gianvito Matarrese
Giovanni Guarino
Invernomuto
Juan Sandoval
Like A Little Disaster
Lorenza Baroncelli
Mara Oscar Cassiani
Michele Bee
Marco Petroni
Marianna D'Ovidio
Musarc choir
Orizzontale
Paolo Patelli
Salvatore Peluso
Sergio Solombrino
studioconcreto (Luca Coclite, Laura Perrone)
takecare (Roberta Mansueto)
Urbetc (Caterina Laurenzi)
Valeria Cifarelli
Whereiswave?
ZicZic
POST DISASTER è un collettivo interdisciplinare la cui pratica interseca azioni spaziali, performative ed editoriali. La nostra ricerca utilizza la metafora del disastro inteso come una lente territoriale per la comprensione di dinamiche e tensioni globali.
Dal 2018 portiamo avanti POST DISASTER ROOFTOPS, una pratica spaziale, critica e curatoriale di lungo termine ambientata sui tetti di Taranto, città manifesto della crisi - urbana ed ecologica - contemporanea, la cui condizione è un punto di partenza per esplorare una serie di questioni urgenti all’interno di un dibattito transdisciplinare e intersezionale.
PDR interpreta i tetti come spazi urbani non convenzionali - sospesi tra pubblico e privato - liberi dalle principali forme egemoniche di controllo. Dai tetti della Città Vecchia di Taranto è possibile avere una ricognizione immediata degli effetti del disastro (ambientale, economico, politico…) e, allo stesso tempo, immaginare collettivamente futuri alternativi attraverso continui slittamenti dello sguardo tra il reale e il possibile.
PDR si sviluppa come una serie di occupazioni temporanee di spazi urbani che trasformiamo in palcoscenici performativi. Sui tetti invitiamo artiste, practitioner, ricercatori a mettersi in dialogo con la città per contribuire a un'investigazione collettiva attraverso la propria pratica. Ogni indagine affronta un tema urbano contemporaneo, informato dalla condizione della città.
PDR è una performance collettiva, situata nel reale, che necessità di reclamare lo spazio pubblico. È caratterizzata da questo movimento edificativo che, un attimo prima di istituirsi, si dismette senza mai diventare spazio monumentale.
PDR è stato generato da una tensione di decentralizzazione: spostare la produzione del discorso critico dai contesti culturalmente privilegiati a quelli marginali e svantaggiati, dove le urgenze non si possono solo discutere ma anche, e soprattutto, sentire.
Il disastro è, letteralmente, il “dis-allineamento dagli astri”, una condizione infausta, contraria alle rotte più favorevoli.
È possibile interpretare il disastro come una condizione di partenza verso una deriva felice?
Il disastro è in corso o è già avvenuto?
English text HERE
POST DISASTER:
Gabriele Leo
Gabriella Mastrangelo
Grazia Mappa
Peppe Frisino
HANNO COLLABORATO:
Beatrice Pelagatti
Isabella Leo
Margherita Kay Budillon
Monica Mammone
CONTRIBUTI:
Alessandro Coppola
Antonio Ottomanelli
Azzurra Muzzonigro
Canti Magnetici (Donato Epiro, Gaspare Sammartano)
Cesare Pietroiusti
Chiara Giubilaro
Clessidra Teatro
deltastudio
Derek MF Di Fabio + m
Elena Campa
Ethel Baraona Pohl
fabulism office
Francesca Calvelli
Gianfranco Mele
Gianni D'Urso
Gianvito Matarrese
Giovanni Guarino
Invernomuto
Juan Sandoval
Like A Little Disaster
Lorenza Baroncelli
Mara Oscar Cassiani
Michele Bee
Marco Petroni
Marianna D'Ovidio
Musarc choir
Orizzontale
Paolo Patelli
Salvatore Peluso
Sergio Solombrino
studioconcreto (Luca Coclite, Laura Perrone)
takecare (Roberta Mansueto)
Urbetc (Caterina Laurenzi)
Valeria Cifarelli
Whereiswave?
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